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Comune di Ceranesi
Caratterizzato prevalentemente da un territorio montano, il Comune di Ceranesi confina con i Comuni di Bosio (AL), a nord, Campomorone, a est, Genova, a sud e ovest.

Il suo territorio viene già citato come luogo di passaggio verso l'antica via romana Postumia e nei secoli successivi come strada preferenziale per i commerci tra Genova e le pianure del Basso Ovadese.

Costituito poi come Comune nel 1798 dall'unione di alcune Frazioni, sempre sotto l'egida della Repubblica di Genova della quale seguì poi le varie vicissitudini a partire dalla dominazione francese (XVIII sec.), per entrare poi a far parte del Regno di Sardegna (1815) e pochi anni dopo del Regno d'Italia (1861).
Istituito nel 1798, il Comune di Ceranesi si trova in Liguria e rientra nell'annovero della Città Metropolitana di Genova e con i suoi 30,7 kmq di superficie risulta uno dei più estesi della Liguria, con una densità di popolazione di 130,2 ab./km² in virtù dei suoi 3997 abitanti che vivono principalmente nelle Frazioni di Geo, San Martino di Paravanico, Santa Marta, Livellato, Gaiazza e Torbi.
Il nome Ceranesi deve la sua etimologia alla cera delle api sulle quali, evidentemente, si fondava l'economia locale nei secoli addietro, api che ritroviamo anche nello stemma del Comune così come da descrizione araldica di seguito riportata:
"Un alveare d'argento circondato da 6 api d'oro e sormontato dal monogramma di Maria pure d'oro, con in alto una triplice corona e circondato da un ramo di quercia e da un ramo di alloro incrociati"
Maria che è anche la patrona di Ceranesi, celebrata come Nostra Signora della Guardia nel giorno del 29 agosto ed alla quale è dedicato l'omonimo Santuario situato in vetta al Monte Figogna (804 mt.), ed ormai da tempo ribattezzato da più parti come il "Santuario dei Genovesi".
L'economia locale verte, per lo più, su piccole realtà industriali ed artigianali oltre che sull'attività agricola, anche se tutto questo è fortemente limitato dall'asprezza del territorio e da una logistica non adeguata a favorire prospettive di sviluppo a breve termine.

Si punta forte negli ultimi anni, invece, sul turismo, attraverso la valorizzazione del territorio e delle sue splendide peculiarità paesaggistiche che fanno da traino all'avviamento di strutture ricettive come bed & breakfast, agriturismi, locande e trattorie, legate ad attività quali escursionismo (che si traduce in trekking durante quasi tutte le stagioni dell'anno, piuttosto che ciaspolate sulla neve d'inverno), ciclismo su strada, mountain bike, equitazione.

A questo si aggiunga lo spirito d'iniziativa dei vari comitati locali legati alle Parrocchie che hanno portato all'organizzazione di eventi a sfondo sportivo o enogastronomico, ormai diventati appuntamento fisso durante l'anno.

Tutto questo senza comunque dimenticare il turismo religioso legato al Santuario di Nostra Signora della Guardia.